martedì 14 luglio 2009

Ponza Un paradiso tra agavi e ginestre


Probabilmente è uno dei posti più sicuri d’Italia, visto il gran numero di forze dell’ordine di stanza sull’isola per i 7,5 chilometri quadrati di superficie, sicuramente è uno dei più bei paradisi del Mediterraneo. Non un posto per famiglie con bambini, data la quasi assenza di spiagge sabbiose, ma un mare spettacolare e cristallino, che ripaga anche di qualche piccolo trekking necessario per raggiungerlo. Ovviamente per chi è amante del turismo da diporto questo angolo di Mediterraneo non lontano né da Napoli né da Roma offre un porto attrezzato e cale naturali tranquille e suggestive. Geograficamente in provincia di Latina raggiungibile comodamente dal porto di Formia, ma con un leggero vento campano percettibile sia nelle inflessioni dialettali che nella cucina tradizionale. Come tutte le isole è comunque un mondo a sè che non si può ricondurre ai più semplici canoni continentali.

Non mancano i ristoranti d’eccellenza che vantano nel menù prelibatezze a base di pesce fresco, che difatti meritano anche da soli il viaggio!
Nella bella stagione la piazzetta principale è teatro della movida notturna. Abbiamo assaggiato mohito sorprendentemente ben fatti al bar Maga Circe di Silverio e Gennaro Sandolo, che offre anche l’intera vista sull’incantevole porticciolo. Vivamente consigliato visitare l’isola di Ponza nei periodi più tranquilli come giugno e settembre e godersi pienamente l’atmosfera, affittando una delle case proposte da AMAREEA. Quelle situate nella zona di La Forna con vista sull’isola di Palmarola sono stupende. Per apprezzare appieno l’isola potrebbe essere necessario affittare una piccola barca, anche se la bellezza di Ponza merita un turismo con una forte attenzione all’ambiente ed alla natura, allora canoe e pattini potranno condurvi in posti incantati e farvi immaginare per un po’ di essere davvero su quella paradisiaca isola deserta che ognitanto ognuno di noi sogna.

Per le nostre cene abbiamo seguito i suggerimenti della guida Alberghi e Ristoranti d’Italia del Touring Club Italiano realizzata con la supervisione di Luigi Cremona e del Gambero Rosso.

Due caratteri diversi quelli di Oreste Romagnolo, patron di Orestorante e di Gino Pesce patron dell’Acqua Pazza, il primo esuberante e vulcanico il secondo sobrio ed elegante. Due modi diversi di intendere la vita e la ristorazione. Una cosa sicuramente li accomuna la grande passione e la meticolosità nel proprio lavoro. Orestorante un terrazzo su più livelli affacciato a strapiombo sul mare, aperto solo a cena, nudità marinati e la pietra di Palmarola…. Viene servito uno spiedino di spigola sfilettata completamente cruda ed affianco viene portata una pietra presa dall’isola di Palmarola, e tenuta 24 ore nel forno a circa 80 gradi, in modo che il cliente può scegliere la cottura desiderata.
Baccalà e ricotta di bufala un po’ di prezzemolo straordinario nella sua semplicità la proposta che ci ha colpito dell’acqua pazza.
Capitolo a parte per le due cantine (che spettacolo!!!) circa mille etichette, profonde nei millesimi, Quella di Orestorante è a strapiombo sul mare in un ex macello, sul passeggio di Ponza invece quella dell’Acqua Pazza. Entrambe uno spettacolo da visitare.
Il miglior pesce del Tirreno e le verdure dell’agropontino un connubio che sicuramente mette al vertice della ristorazione dell’isola i due ristoranti.


http://www.orestorante.it
http://www.acquapazza.com
http://www.amareea.it